Le Sorprese del 2024

Dopo aver trattato i Migliori Momenti dell’annata appena trascorsa, è tempo di scoprire chi sono le 10 Sorprese del 2024. I nostri bilanci di fine stagione proseguono infatti con la rassegna che mette in evidenza i corridori che ci hanno sorpreso maggiormente nel corso degli ultimi dodici mesi per risultati e prestazioni. La graduatoria, stilata al termine di un confronto interno alla nostra redazione, comprende atleti di età e caratteristiche diverse: c’è chi è balzato per la prima volta agli onori delle cronache con performance non attese, e chi magari ha saputo dare una dimensione del tutto nuova alla propria carriera rispetto a quanto fatto negli anni precedenti. Passiamo dunque a scoprire insieme i dieci, sorprendenti, nomi che saranno rivelati giorno dopo giorno nel corso di questa settimana (al termine della quale vi chiederemo, come di consueto, anche la vostra opinione).

1: Pablo Castrillo

© Unipublic / Sprint Cycling Agency

Già nella scorsa annata, la sua prima tra i professionisti, il talentuoso corridore spagnolo aveva iniziato a mostrare di possedere ottime qualità, ma in questa stagione è riuscito a fare un ulteriore step e a trovare i primi importanti risultati, soprattutto nella seconda metà dell’anno. Partendo dal quinto posto al Giro di Slovenia, il classe 2001 inanella infatti una serie di piazzamenti tra campionati nazionali, Vuelta a Burgos e Clasica San Sebastian, ma è alla Vuelta a España che si rivela definitivamente al mondo, mettendosi in evidenza con ben sette fughe da lontano e due splendidi successi, i primi in carriera, in due arrivi in salita. Vittorie che, oltre a consentirgli di guadagnarsi la convocazione per i Mondiali di Zurigo, gli aprono le porte del WorldTour con la maglia della Movistar, che riesce a spuntarla su diverse altre squadre che avevano messo gli occhi su di lui.

2: Stephen Williams

© ASO / Gaëtan Flamme

Dopo ormai diverse stagioni a livello professionistico (passò nel 2019 con la maglia della Bahrain), il gallese ha vissuto l’annata della definitiva consacrazione. Partito fortissimo, ha portato a casa una tappa e la classifica generale del Tour Down Under, lasciandosi alle spalle diversi corridori di spicco in quella che è sì una corsa di gennaio, ma che ha pur sempre i crismi di un appuntamento WorldTour. In primavera, poi, ha avuto un notevole picco di forma, andando a imporsi su un traguardo mitico come quello del Mur de Huy, scenario conclusivo della Freccia Vallone dopo aver già brillato alla Volta a Catalunya, provando a mettere in difficoltà un Tadej Pogacar in stato di grazia. Le cose buone sono proseguite al Giro di Svizzera, mentre il suo Tour de France è trascorso senza particolari acuti. La forma è tornata a brillare giusto in tempo per dominare il Tour of Britain, in cui si è imposto in due tappe e nella classifica conclusiva. Le caratteristiche sono quelle di un corridore che sa come vincere, soprattutto su percorsi complicati: ormai il gallese, se la condizione generale non dovesse abbandonarlo, è un atleta di riferimento per brevi corse a tappe e per le classiche accidentate.

3: Lennert Van Eetvelt

© Lotto Dstny / PhotoNews

Gli infortuni e i problemi di salute non hanno impedito a Lennert Van Eetvelt di brillare. Dopo una bella prima stagione da neoprofessionista lo scorso anno, il classe 2001 ha notevolmente alzato l’asticella quest’anno cogliendo alcuni successi e piazzamenti di prestigio. Capace di conquistare ben due corse a tappe WorldTour quest’anno, UAE Tour e Tour of Guangxi, apertura e chiusura di stagione, si è anche fatto notare con il terzo posto alla Clasica San Sebastian e il settimo a Il Lombardia, senza dimenticare una Vuelta a España corsa da protagonista fino al ritiro per malattia, facendo paura ai big in più di una circostanza. Considerando che ha dovuto saltare più di tre mesi di corse per infortunio, chissà cosa potrà fare in un anno senza intoppi…

4: Florian Lipowitz

© Unipublic/Cxcling

La seconda stagione da pro del giovane tedesco è stato un importante crescendo che lo ha portato ad essere uno dei talenti più cristallini non solo per le corse a tappe del futuro ma anche per le classiche di un giorno. Il 24enne della RedBull-Bora in questo 2024 ha stupito tutti sia per la sua forza nelle tappe di montagna che per il suo coraggio e per la lucidità nell’aiutare i compagni anche nei momenti più delicati. Al Giro di Romandia ha ottenuto due piazzamenti di rilievo che gli sono valsi il terzo gradino del podio in classifica generale. Subito dopo, anche il Giro d’Italia era partito bene per lui, con un quinto posto nella tappa di Oropa, ma una brutta influenza lo aveva poi costretto al ritiro. Oltre al secondo posto al campionato nazionale tedesco e alla vittoria del Sibu Tour il giovane scalatore ha dato poi il suo meglio sulle strade della Vuelta a España, dove ha prima attaccato con coraggio in cerca di gloria personale e poi è stato fondamentale in ottica maglia rossa con il suo lavoro a servizio di capitan Primoz Roglic, riuscendo comunque ad ottenere per sé un bel settimo posto finale.

5: Maxim Van Gils

© Sirotti

Anche per il belga di Brasschaat il 2024 è stato un anno ricco di alti ma caratterizzato anche da qualche basso. La prima metà di stagione ha messo in mostra tutte le qualità del classe 1999, che da febbraio a giugno ha raccolto successi e piazzamenti di altissimo livello. Il terzo posto alla Strade Bianche, il settimo alla Milano – Sanremo, il gradino pià basso del podio alla Freccia Vallone e il quarto posto alla Liegi – Bastogne – Liegi sono solo alcuni dei grandi risultati conquistati dal giovane belga, che ha poi vinto anche in germania alla Eschborn – Frankfurt ed in svizzera al GP Aargau. Arrivato al grande appuntamento stagionale, il Tour de France, il 24enne è stato però colpito dalla sfortuna, rimanendo vittima del Covid e ritirandosi alla 16esima tappa senza essere riuscito a lasciare il segno. Dopo la convalescenza, il quarto posto al GP Montreal a fine stagione non fa altro che confermare quanto di buono fatto vedere ad inizio anno e lascia ben sperare anche per la prossima stagione.

6: Lenny Martinez

Una stagione con due facce quella del giovane francese. L’inizio dell’anno è stato a livelli incredibili, con la vittoria all’esordio stagionale alla Classic Var, seguita da un importantissimo secondo posto a O Gran Camino (dietro solo a Jonas Vingegaard) e dalla punta di diamante del 2024 del 21enne, ossia il successo al Trofeo Laigueglia. La primavera è poi proseguita ad altissimi livelli, con il settimo posto e la maglia bianca alla Volta a Catalunya prima di altri due successi in patria a Classic Grand Besançon Doubs e Tour du Doubs. Dopo aver ben figurato anche al Giro di Romandia, però, qualcosa è cambiato nella stagione del corridore transalpino, che prima ai campionati nazionali e poi, soprattutto, al Tour de France, è sembrato la brutta copia di se stesso. Nonostante la delusione della Grande Boucle, però, gli ottimi segnali messi in mostra dall’atleta transalpino lasciano ben sperare per il prossimo anno, che potrebbe trasformarsi in quello della definitiva consacrazione.

7: Thibau Nys

In una stagione iniziata in ritardo a causa degli impegni invernali nel ciclocross, il classe 2002 riesce subito a cogliere il primo successo a livello WorldTour al Giro di Romandia. Dopo una primavera condita dalle vittorie al Giro di Ungheria (dove porta a casa anche due tappe) e da una tappa al Giro di Norvegia, il giovane belga si prende altri successi importanti al Giro di Svizzera e al Giro di Polonia, dove conquista ben tre successi di tappa. Chiude, con un buon quinto posto alla Bretagne Classic, una stagione che lo lancia come uno dei futuri protagonisti nella classiche vallonate.

8: Toms Skujiņš

Col passare delle stagioni migliora sempre di più. L’esperto corridore lettone, infatti, riesce a cogliere alcuni piazzamenti notevoli in corse di livello assoluto, riuscendo a dimostrare competitività nell’arco dell’intera stagione. A volte è solamente la sfortuna ad impedirgli di cogliere un successo di prestigio, altre, semplicemente, la presenza di avversari più forti di lui. La sua stagione si apre, infatti, con un ottimo secondo posto alla Strade Bianche, alle spalle di un imprendibile Tadej Pogacar, e, dopo le top10 alla E3 e al Giro delle Fiandre, si conclude con il quinto posto ai Giochi di Parigi, il sesto al GP di Montreal e il quarto ai Mondiali di Zurigo, dove è spesso nel vivo dell’azione e ne certificano come sia uno dei migliori interpreti nelle corse di un giorno.

9: Paul Lapeira

© Sirotti

Salto di qualità importante quello compiuto durante questa stagione dal 24enne transalpino, che soprattutto in primavera si è messo in mostra conquistando le prime vittorie tra i professionisti e diversi interessanti piazzamenti, come il quinto posto all’Amstel Gold Race e l’undicesimo alla Liegi-Bastogne-Liegi. Dei cinque successi conseguiti quest’anno dal corridore della Decathlon Ag2r La Mondiale, spiccano sicuramente quello nella seconda tappa del Giro dei Paesi Baschi e il titolo nazionale conquistato a giugno sulle strade di casa, vittorie che, assieme alle tre ottenute in altrettante semiclassiche francesi e ai sopracitati piazzamenti, hanno messo in evidenza il suo spunto veloce e la sua capacità di tenuta sui percorsi movimentati. Qualità che, se la sua crescita proseguirà ancora, potranno consentirgli di essere protagonista in un gran numero di corse nei prossimi anni.

10: Bart Lemmen

Approdato quest’anno nel WorldTour, in una squadra importante come la Visma | Lease a Bike, dopo essere passato professionista nel 2023 e aver iniziato a correre in bici solamente nel 2021, il classe 1995 neerlandese non ha risentito dell’impatto con la categoria, e anzi è stato autore di buone prestazioni lungo tutta la stagione. Lanciato subito nella mischia a Tour Down Under e UAE Tour, chiusi rispettivamente al quinto e al decimo posto, l’ex ufficiale dell’aeronautica militare dei Paesi Bassi ha poi sfiorato la vittoria nella classifica finale del Giro di Norvegia ma, soprattutto, si è rivelato un buon supporto per Jonas Vingegaard al Tour de France, dove è stato convocato in extremis in sostituzione di Sepp Kuss. Tali prestazioni gli sono valse anche la chiamata in nazionale per i Mondiali di Zurigo e, dopo essere andato vicino al successo alla Coppa Bernocchi dopo una lunga fuga da lontano, è arrivato anche il rinnovo della fiducia da parte del team giallo-nero, che gli ha prolungato il contratto fino a fine 2027.

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